Terapia floreale, l’energia dei fiori

EDWARD BACH

I suoi studi furono strettamente legati alle sue vicende personali.   
Dopo aver perso la moglie a causa della difterite, si ammalò di tumore alla milza. Nonostante l’intervento a cui si sottopose, tale malattia venne giudicata incurabile dall’equipe medica che gli diagnosticò non più di 3 mesi di vita.

Edward Bach non accettò la diagnosi, criticando i suoi colleghi per l’approccio medico con cui si interfacciavano al paziente: Bach sosteneva che i medici fossero concentrati più sulla malattia che sulla persona, più sull’organo malato che sul paziente.
Si chiuse in laboratorio con i suoi studi e i suoi fiori, assorbito completamente dai propri esperimenti sul loro potere “guaritore”.
I 3 mesi passarono e Bach non morì; la malattia regredì fino a scomparire del tutto e non si ripresentò per i successivi vent’anni.
La sua esperienza personale fu forse alla base dell’idea che formò il suo pensiero, secondo cui avere una grande passione e una finalità precisa nella vita poteva essere di aiuto nel ritrovare la salute; su questo principio di “grande vitalità” e sulle proprietà “guarenti” delle essenze floreali si fondarono tutti i suoi rimedi.
Nel giro di poco tempo lasciò Londra per dedicarsi completamente a questa nuova scoperta, rinunciando al suo onorario per i suoi consigli e prestazioni, vivendo fino alla fine dei suoi giorni, esclusivamente di donazioni.