Primo, bisogna leggere bene le domande prima di rispondere. “Che cos’è”, non “cosa può farci fare” l’energia.
Secondo, … bisogna ammettere che non c’è una vera risposta.
O meglio, non c’è una risposta più vera di un’altra perché non c’è una maniera univoca per ragionare sull’energia.
Possiamo dire con certezza e senza temere di essere contraddetti solo cosa NON è.
L’energia non è una sostanza!
Anche se non abbiamo un’idea precisa di cosa esattamente siano, nozioni come quella di energia, ma anche, per esempio, di spazio e di tempo, sono radicate intimamente nella nostra quotidianità e nelle nostre pratiche di vita.
Come anche è radicato il principio che non si possa produrre lavoro utile dal nulla.
Il concetto era chiaro persino ai greci di 2.500 anni fa ma si dovette attendere la metà dell’Ottocento, oltre 25 secoli, per essere formalizzato nel “principio di conservazione dell’energia” da Meyer (1842), Joule (1843) e Helmholtz (1847).
Proporre una vera e propria definizione di “energia” è insomma ancora un’impresa che va oltre le nostre possibilità. Persino gli scienziati preferiscono glissare e scelgono piuttosto di delineare, con sempre maggior precisione, a mano a mano che la scienza evolve, cosa fa l’energia, come si comporta, a cosa serve e quali sono i suoi effetti.
L’energia di un corpo o di un sistema può anche essere definita come la sua capacità di produrre lavoro, ma lavoro è un’altra parola che in fisica assume un significato preciso e diverso da quello che ha nel linguaggio comune: è il prodotto di una forza per lo spostamento del suo punto di applicazione. Detto in modo più intuitivo, è l’azione di produrre un cambiamento di configurazione in un sistema. Ha quindi a che fare con il cambiamento, con il moto.
Ecco un esempio curioso ma efficace per comprendere il concetto fisico di lavoro. Nel linguaggio comune, per tutti un lavoro è un onere, qualcosa che costa fatica fare, come tenere sollevata una valigia pesante. Dal punto di vista della fisica, però, tenere semplicemente sollevata una valigia non è un lavoro, perché non produce alcun cambiamento nello stato delle cose. Se invece camminassimo con la valigia in mano o la sollevassimo rapidamente da terra all’altezza delle ginocchia, allora sì che staremmo producendo lavoro.
Chiarito che l’energia non ha una definizione univoca, che produce lavoro ma non è il lavoro che ha a che fare con i concetti di spazio, tempo, moto e cambiamento… possiamo definirla solo settorializzando l’ambito di studio.
Ad esempio possiamo definire l’Energia termica come calore oppure l’Energia chimica come l’energia che viene sviluppata o assorbita nelle reazioni chimiche. Questo vale per ogni tipo di energia come la nucleare, la meccanica, l’elettrica ecc…
Ma cosa sia davvero l’energia in senso universale, per la scienza, rimane ancora un mistero.
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