Photo by Nicolas Cool on Unsplash
Secondo il professor Al Habaibeh, il Sahara potrebbe diventare la nostra costante fonte di energia, grazie all’installazione di sistemi fotovoltaici e solari a concentrazione. Un immenso parco solare. Sfruttando il Sole del Sahara, potrebbe essere erogata una quantità di elettricità che superi il fabbisogno dell’Europa di oltre 7 mila volte. I numeri sono senz’altro sbalorditivi e l’idea ha una solida percentuale di fattibilità.
Se il Sahara fosse un paese, sarebbe il quinto al mondo per estensione, con circa 9 milioni di km2: poco più piccolo degli Usa e della Cina ma più grande del Brasile. Se un metro quadrato assorbe 2-3 mila kilowattora di energia solare all’anno, l’energia totale disponibile del deserto sarebbe perfino superiore a 22 miliardi di gigawattora annui, presupponendo che ogni centimetro del Sahara assimili fino all’ultima goccia di energia solare.
In base all’analisi del professor Al-Habaibeh, queste sono stime da contestualizzare. Ipotizzando l’installazione di un parco solare che riesca a ricoprire l’intera superficie del deserto, gli impianti sarebbero capaci di erogare una quantità di elettricità maggiore rispetto alle centrali elettriche più grandi al mondo. Ben 2 mila volte in più rispetto ai 100 mila GWh all’anno. La produzione sarebbe pari a oltre 36 miliardi di barili di petrolio al giorno, con il vantaggio di non generare alcuna emissione.
Inoltre, non bisogna sottovalutare il fatto che il Sahara è vicino all’Europa, nonostante la presenza del Mediterraneo. Basti pensare che tra Norvegia e Paesi Bassi si trova il cavo di alimentazione sottomarino più lungo del mondo, il quale misura circa 600 km.
Tuttavia, bisognerà scegliere tra impianti fotovoltaici e solari a concentrazione oppure optare per sperimentare un sistema ibrido. La scelta non risulta immediata poiché entrambi i sistemi presentano delle perplessità tecniche. Il fotovoltaico converte l’energia accumulata direttamente in elettricità, distribuendola a una rete collegata, con risultati abbastanza soddisfacenti anche con la presenza di nuvole. Purtroppo l’efficienza cala quando i pannelli si surriscaldano troppo. Il sistema solare a concentrazione, invece, porta lenti o specchi per concentrare il calore in un punto, il quale genera energia elettrica attraverso turbine a vapore. Quindi, sembrerebbe l’impianto più adatto ma anch’esso presenta alcuni limiti: gli specchi e le lenti potrebbero venire facilmente coperti e sporcati dalle tempeste di sabbia.
Al Habaibeh suggerisce di integrare le due tecnologie per sviluppare un sistema ibrido. «Una piccola parte del Sahara potrebbe produrre tanta energia quanto l’intero continente africano. Con il miglioramento delle tecnologie, inoltre, tali sistemi sono destinati a diventare meno costosi e più efficienti». Inoltre, non è da sottovalutare il minimo impatto ambientale: il Sahara è un luogo inospitale per la gran parte delle specie animali e vegetali. Ora il professore e il suo team aspettano solo finanziamenti per avviare il progetto del parco solare nel Sahara.
«Un deserto – afferma Al Habaibeh – da dove partono migliaia di disperati e che vorremmo trasformare invece in un ponte di speranza e benessere».
Che tu sia un privato cittadino, il titolare di un’impresa o un amministratore di condominio, scopri subito le nostre Offerte Gas & Luce e scegli quella più adatta a te.
Chiama ora il nostro numero verde 800 642 539 o compila in modo semplice e veloce il modulo di contatto.
Inoltre, per restare sempre aggiornato, non dimenticare di seguirci sui nostri canali ufficiali Facebook e Linkedin!
Fonte: Il Giornale
SEDE LEGALE E OPERATIVA: Via Francesco Crispi 73-75 | 80122 Napoli
C.F./P.I. 14169961001 | n. REA NA-978447
Società soggetta a direzione e coordinamento da parte di Oenergy S.p.A.